| Lazio-Juve, Ferrara deve scegliere l'attacco migliore
Amauri intoccabile, possibile Del Piero con Diego Ma Iaquinta rimane in pole e Trezeguet si candida. Il tecnico deve valutare se concedere un turno di riposo all’azzurro, reduce dal tour de force in Nazionale
TORINO, 10 settembre - All’insegna della monotonia, se vogliamo: che sia a Torino oppure a Roma, fatto sta che la Juventus sembra non volersi proprio staccare da uno stadio Olimpico ( contro Chievo in casa, poi contro la Roma e ora contro la Lazio). Ma il punto - fondamentale - è che Ciro Ferrara, per quanto napoletano verace, non è sulla scaramanzia, sulla cabala o sulla calma “ olimpica”, a quanto pare iper- propizia, che vuole costruire i suoi successi. Vuole costruirli, semmai, come ha dimostrato sino ad ora, stimolando il gruppo, motivandolo, preparandolo a dovere dal punto di vista tecnico. Un po’ per annientare l’avversario con meccanismi oliati, un po’ per disorientarlo con variazioni e stratagemmi mirati a non dare punti di riferimento. Cogliendo l’occasione pure - ovviamente per gettare nella mischia chi gli sembri sufficientemente pronto a fornire un valore aggiunto al gruppo. Abituato com’è a tenere tutti sulla corda sino all’ultimo minuto, poi, il Ciro bianconero, non avrà problemi di sorta ad analizzare ogni minimo dettaglio ( dalle condizioni di rientro dei nazionali, alla voglia di rivalsa di chi è stato fuori) al fine di disegnare una Juve in grado di sfruttare al massimo le potenzialità del momento.
SCELTE - Questione di scelta. Questione di imbarazzo, della scelta. Scelta qualunque essa sia - che Ferrara ha ben puntualizzato di effettuare sfruttando « il cervello, non il cuore » . Precisazione fatta due domenica fa, all’Olimpico capitolino, nel dopopartita, per giustificare l’esclusione di Del Piero e Trezeguet ( rimasti in panchina tutto il match). E precisazione che tornerà utile - pari pari - anche sabato sera, sempre nella sala stampa romana, per motivare la scelta dei due titolari d’attacco, qualunque essi siano. Il punto di partenza ( fermo, irremovibile, indiscutibi-le), sarà il “ rombante” 4- 31- 2 con cui il tecnico schiererà la squadra. Finora ha dato esisti troppo positivi per pensare di derogarvi. Fermo restando il copione di base, dunque, si tratterà di selezionare gli interpreti. Prevalentemente, gli interpreti degli schemi d’attacco.
LE CERTEZZE - Il postulato di base è che - salvo imprevisti o insospettabili voglie di colpi di scena - Diego Ribas da Cunha e Amauri saranno, intonsi, là dove li abbiamo lasciati prima della sosta di campionato. Cioè, l’uno vertice alto del rombo di centrocampo ( intento, possibilmente, a recuperare palloni, a fare sgroppate, ad insaccare con tocchi di fino. Chiedere a Spalletti per credere). L’altro a sgomitare in mezzo all’area, ad aprirsi in fascia, a colpire a rete ( magari, questa volta, con un pizzico di fortuna in più: perché quel palo con la Roma, il bomber, non l’ha ancora digerito).
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