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| TORINO, 24 settembre - Immerso nell’avventura irlandese, ma sempre sintonizzato sulle frequenze italiane. Oggi Marco Tardelli festeggia 55 anni, la testa però è proiettata già al 10 ottobre quando, insieme a Giovanni Trapattoni, incontrerà l’Italia di Lippi: «Ma sul match con gli azzurri non mi chiedete nulla, se no poi il Trap si arrabbia»: sottolinea l’ex centrocampista juventino.
Dopo quattro vittorie consecutive, stasera i bianconeri ripartono dal Genoa. Che partita si aspetta? «Un match divertente: l’arma in più del Genoa è proprio il gioco. Però la Juventus ha grande motivazione. E per i bianconeri una vittoria può diventare davvero importante».
Cosa intende dire? «I bianconeri se vincono a Marassi inviano un messaggio forte al campionato».
Fin qui che idea si è fatto della Juventus? «Non ha ancora espresso un gioco brillantissimo. Però in campionato ha sempre vinto, anche senza giocatori importanti. E questo è un aspetto fondamentale».
In queste prime gare ha impressionato Marchisio. Molti paragonano il giovane juventino proprio a lei. «E’ un ragazzo che mi piace tantissimo. L’ultima volta l’ho visto a Torino con la Nazionale, nel match contro la Bulgaria. Marchisio non è più una promessa, è già un ottimo giocatore».
E il paragone ci sta? «Questi tipi di accostamenti non mi piacciono. Di certo è un giocatore completo, come ero io. Forse è pure più professionale di me. Io non lo ero mica tanto (risata)».
La qualità migliore di Marchisio? «Può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. A sinistra, a destra, in mezzo: dove lo metti sta. Garantisce sempre un rendimento alto. E risolve tanti problemi a Ferrara».
In mediana la Juve ha inserito un altro pezzo grosso, Felipe Melo. «Parliamo di un nazionale brasiliano, di un centrocampista importante. La Fiorentina se ne sta rendendo conto a sue spese».
E manca ancora Sissoko... «Appunto. Con il rientro di Sissoko, Ferrara avrà a disposizione un centrocampo di altissimo livello».
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